A MAMMA, che mi ha dato alla luce una volta, e ha
custodito la mia vita una seconda, standomi semplicemente accanto e cercando di
illuminare dove tutto era buio...
A NONNA MARIA, che mi ha fatto anche da mamma, e ha
contribuito, forse a sua insaputa, ad allargarmi la mente… ma soprattutto il
giro-panza!
A NONNA ANTONIETTA, che ha consentito piccole
violazioni alla rigida educazione che mi veniva impartita, regalandomi sempre,
di nascosto, il primo boccone fumante.
A FATIMA, compagna di giochi e d'avventure, migliore amica, confidente critica e discreta, socia a delinquere di mille e
uno misfatti e progetti malati fino a “testimoniare” al mio matrimonio!
A ELETTRA, che si affaccia all’età della giovinezza,
ma che “donnina” lo è sempre stata.
A CINZIA, che è sorella prima che zia, perché come
tali siamo cresciute, poiché, come dico sempre, quand’ero piccola io, eravamo
piccoli tutti!
A ROSA MARIA, della quale ho un lontano ricordo
offuscato dall'innocente rabbia di bambina e dall'acqua scrosciante di una
doccia... poi ho imparato a conoscerne la forza, la simpatica ironia e il
grande cuore!
A SARA, l'amica più fedele e leale che conosca,
malgrado la differenza di vedute e le centinaia di km che ci separano, ormai da
due dozzine d'anni!
A VALERIA, che mi ha accompagnato per un lungo tratto
di strada, quello difficile dell'adolescenza, ma che ha deciso di cambiare
strada quando il gioco s'è fatto più duro.
A SILVIA, con la quale ho trascorso una delle estati
più belle e più dure di tutta la mia vita, nella quale mi ha dato ciò di cui
avevo bisogno, nel momento in cui lo chiedevo, senza sapere di farlo.
A RITA, che mi ha fatto il mio primo vero colloquio di
lavoro su di un autobus di linea, regalandomi un lavoro, una professione, delle
colleghe, tante amiche (tra cui la migliore) un mucchio di risate e un angolo
fumoso di spensieratezza..
A MANU' che, armata del suo sorriso argentino e la sua
allegria contagiosa, mi ha insegnato a ridere mentre piangi disperata e a
piangere mentre ridi di gusto: e poteva riuscirci solo lei!
A MARA, che non ha paura a fare e ricevere domande scomode, perché un rapporto solido resiste a questo perché su questo è costruito.
A MARA, che non ha paura a fare e ricevere domande scomode, perché un rapporto solido resiste a questo perché su questo è costruito.
A BARBARA, che "Devi
assolutamente conoscere questa persona" e mai mi sarei immaginata che potesse nascere
un sentimento di tale intensità da una situazione simile... !
Ad ANNA, STEFANIA e PAOLA, che c'erano al mio
battesimo e che per nulla al mondo si sarebbero perse il mio matrimonio; che
sono state zie, sono diventate fan e sono amiche.
A STEFANIA, che, come se non ne avesse già abbastanza
della sua famiglia biologica, s'è presa una bella gatta da pelare: io, con annesso marito!
A FRANCESCA, ROBERTA e SERENA, che donne ce le ho
viste diventare!
A FEDERICA che ha la caparbietà di tutte le donne
messe insieme!
Ad ELISA, che ha cancellato dall’amicizia, il concetto
di tempo, perché mi sembra di conoscerla da sempre.
A GIUSY, che, col suo affetto e la sua stima, ha completamente
ridisegnato nella mia mente e nel mio vissuto, il concetto di “suocera”!
A BARBARA, che mi ha resa zia e mi ha insegnato la
fierezza di farmi chiamare così!
A BETTA, che riesce ad essere "mamma" di tutti!
A MARINELLA, che mi ha insegnato a camminare sui
tacchi, alla veneranda età di 34anni!
TORTA MIMOSA
PREPARAZIONI:
PER 1 PAN DI SPAGNA DI 18CM
125g di uova intere
85g di zucchero
75g di di farina 00
25g di fecola di patata o amido di mais
vaniglia
Bourbon
In un pentolino, scaldate le uova intere con lo
zucchero e la vaniglia fino a raggiungere la temperatura di 45°C; quindi
mettete nella planetaria le uova scaldate e, aiutandovi con la frusta,
montate fino ad ottenere un composto
spumoso e chiaro.
Togliete dalla macchina e aggiungete, a mano, con un
cucchiaio di gomma, la farina setacciata insieme alla piccola di patate,
miscelando il tutto delicatamente dal basso verso l'alto.
Versate il composto così ottenuto immediatamente negli
stampi imburrati e infarinati cuocete in forno a 190°C per 20’.
PER LA CREMA
400g di
latte
100g di
panna fresca
150g di
tuorli
150g di
zucchero
35g di
amido di mais
vaniglia
Buorbon
400g di
panna montata
Ananas sciroppato
Montate
i tuorli con lo zucchero, aggiungete la bacca di vaniglia e infine, l'amido di
mais.
Nel
frattempo mettete a bollire in un pentolino, preferibilmente antiaderente, il
latte e la panna. Raggiunto il bollore, unite al latte la montata di uova, e
fate cuocere per un minuto circa, mescolando con una frustra. Fate raffreddare
velocemente, la crema in un bagno maria di acqua e ghiaccio, oppure in freezer,
dopo averla coperta con una pellicola.
Unite
la panna montata alla crema, 1 terzo alla volta, dall’alto verso il basso e
incorporate l’ananas tagliato a pezzetti.
ASSEMBLAGGIO:
Quando
il pan di spagna sarà ben freddo, tagliate col coltello la calotta superiore e incidetene
i bordi in modo da ottenere un disco di mollica di pan di spagna che poi
andrete a tagliare a cubetti e che sarà la decorazione della vostra mimosa.
Bagnate
il pan di spagna con una bagna ottenuta facendo bollire 100g di acqua con 50g
di zucchero e aromatizzata con Gran Marnier o liquore Strega.
Dopo
aver bagnato il pan di spagna, versatevi all'interno la crema; decorate con briciole di pan di spagna
tutt'intorno e coi cubetti in cima.
La
vostra torta mimosa sarà pronta da mangiare dopo 3 o 4 ore di frigorifero.
1 commento:
Un pensiero dolcissimo!
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