Nel mio Sud, la Pasqua non arriva mai silente, ma la precede il suo profumo.
In ogni strada, in ogni vicolo, in ogni androne di palazzo, per ogni tromba di scale si diffonde un profumo intenso e aromatico, un profumo inconfondibile, misto di fiori d’arancio e cannella!
E’ tempo di Pastiera!
Dietro ogni porta c’è una nonna, una mamma, una donna che, con amore e passione per la tradizione, segue la sua personalissima ricetta, tramandata di generazione in generazione, convinta di riprodurre, di anno in anno, il miracolo di una nuova ambrosia.
Secondo la leggenda, infatti, la pastiera sarebbe davvero cibo degli Dei…
La bella sirena Partènope, colpita dal suggestivo paesaggio del golfo, che si estende tra il Vesuvio e Posillipo (secondo altre fonti invece, in fuga dopo essere stata rifiutata da Ulisse del quale s’era invaghita), ivi stabilì la Sua dimora.
Ogni primavera, Partènope era solita riemergere dalle acque, presso la riva dell’isolotto di Meganide, e offrire al popolo lo spettacolo del suo melodioso canto. Un anno, che la sua melodia più del solito era entrata nel cuore degli abitanti, quest’ultimi, per renderle omaggio, le portarono in dono i frutti del loro sudore.La farina, forza e ricchezza della campagna; la ricotta, omaggio di pastori; le uova, simbolo della vita; il grano tenero, bollito nel latte, unione dei due regni della natura; l'acqua di fiori d'arancio e le spezie, omaggio dai profumi della terra; ed infine lo zucchero, dolce come il canto stesso della sirena.
La sirena ascese in cielo e depositò i doni ai piedi degli Dei, che lieti dell’offerta, mescolando insieme gli ingredienti, prepararono la prima pastiera.
Oggi, come un tempo, in ogni forno se ne cuoce, lentamente, con pazienza, più d’una... Ognuno la prepara per la propria tavola, e “per regalare”!
Per la dirimpettaia; per la “commara” o il “compare”; per l’amica di sempre; per una suggellare una nuova amicizia; per una zia; per una persona anziana “che non la fa più”…
La Pastiera si regala… e si riceve!!! In realtà, alla fine, ci se la scambia, magari sul pianerottolo di casa!!!
E anche io, seppur distante chilometri da quella terra generosa, ma vicina per cultura e tradizione, non manco di rinnovare questo generoso rito culinario.
Nella mia famiglia, quando, al termine del pranzo pasquale, arrivano in tavola, nell’ordine, la pastiera di Nonna Maria, quella di Zia Cinzia e quella della mia Mamma, s’ingaggia una vera e propria gara!!! Tutti vogliono assaggiarle tutte, dare il proprio giudizio!
Il risultato??? Alla fine, ognuno preferisce la pastiera della “Sua Signora”, ma tutti hanno la pancia piena!!!
NB. Detto tra noi, quella della mia mamma, è sempre la migliore!!!
PASTIERA NAPOLETANA
Ingredienti:
PER LA PASTA FROLLA:
500g farina
200g burro
200g zucchero
3 uova PER LA FARCIA:
400g grano tenero cotto
100g latte
30g burro
buccia di limone
700g di ricotta di mucca
500g di zucchero
5 uova
2 tuorli
buccia di limone grattugiata
1pizzico di vaniglia Bourbon
fialetta d’aroma di fiori d’arancio
1cuchiaino di cannella
½ bicchierino di liquore Strega
Preparate una pasta frolla, ma provate a farla come la faccio io!
Su di un tagliere, disponete il burro freddo, tagliato a cubetti, e lavoratelo con la mano destra, fino ad renderlo morbido e malleabile.
Con la mano sinistra aggiungete lo zucchero, tutto in una volta, sul burro, e, continuando a lavorarlo, sempre con la mano destra, amalgamate insieme i due ingredienti.
Quando lo zucchero sarà omogeneamente distribuito nel burro, spalmate un po’ sul tagliere e aggiungete le uova, che incorporerete, utilizzando solo i polpastrelli, sempre della sola mano destra, e tenendo sempre la sinistra pulita, con un movimento circolare antiorario. Quando il magma che avrete ottenuto sarà omogeneo, gettate la farina su di esso, tutta in una volta. Incorporate la farina, con un movimento circolare, dal basso verso l’alto.
A questo punto, potrete usare entrambe le mani per la lavorazione, ammassando la pasta e utilizzando, di preferenza, i polpastrelli delle dita piuttosto che i palmi delle mani, questo per evitare di scaldare troppo l’impasto.
Quando tutta la farina sarà assorbita e avrete ottenuto una palla, rivestitela di pellicola e fatela riposare in frigorifero per 30’.
Nel frattempo prepariamo la farcia!
Versate il barattolo di grano cotto in una pentola, con il latte, il burro e la scorza di limone in grandi pezzi. Ponete la pentola sul fuoco per circa 10’ e fate asciugare il latte mescolando, fino a che non abbiate ottenuto una crema. Fatela raffreddare.
A parte, in recipiente, frullate la ricotta con lo zucchero, fino ad ottenere un composto piuttosto liscio e sottile. Aggiungete le 5uova e i 2tuorli, la buccia di limone grattugiata e tutti gli aromi.
Unite il grano a questo composto, dopo aver eliminato la buccia di limone.
Stendete la pasta frolla e foderate con essa uno stampo in alluminio per pastiera di 32cm di diametro, circa.
Versate il composto di ricotta e grano nello stampo e decorate la superfiche con (poche) strisce di pasta frolla.
Infornate a 180° per circa 1h o finché la pastiera non avrà assunto un colore ambrato.
Spegnete il forno e lasciate raffreddare all’interno (operazione impossibile, se avete alte 3 o 4 pastiere da cuocere!!!).
La pastiera non si mangia calda (come fa quell’ingordo di mio marito!), ma si consuma dopo averla fatta riposare almeno un paio di giorni in luogo fresco e asciutto.