Nome in codice... "CICATIELLO"!!!


Cosa intendiamo, quando diciamo “Dalle mie parti”?
Che cosa rispondiamo quando ci chiedono  “Di dove sei?” ?
Alcuni, il luogo in cui vivono o il posto in cui sono nati; altri il posto da cui vengono,  quello nel quale affondano le origini della propria famiglia, ma che, sempre più spesso, non li ospita più. La maggior parte risponde alla domanda con una sineddoche- sì, con una sineddoche, certo, ve lo assicuro, lo fanno senza saperlo, ma lo fanno!- indicando genericamente la regione, o la nazione (nel caso degli stranieri):  il tutto per la parte la parte-una sineddoche appunto!-.
I più veraci sono quelli che pronunciano il nome del paesello sperduto che ha dato loro i natali, con orgoglio e fierezza,  anche se spesso il loro interlocutore non ne ha mai sentito parlare!
-Io? Io sono di Roccacannuccia!
E quanto s’arrabbiano, quando dici loro che non hai la più pallida idea di dove si trovi, il loro amato paesello!
Io, dal canto mio, ho ricominciato solo di recente, e su insistenza di mio marito, a rispondere con fierezza  “Di Benevento!”, alla fatidica domanda.
Col tempo,infatti, per evitare gli sguardi sbigottiti di coloro che mi ponevano la domanda,  avevo cominciato a rispondere genericamente con la sineddoche di cui sopra: “Campana…” 
Ma Benevento, non ha bisogno di tante presentazioni… non è mica Roccacannuccia!!!

Per tutti però, il significato è uno solo:  sentiamo di appartenere a quel luogo che ci ha regalato emozioni e sensazioni e che noi riconosciamo essere le  tessere del mosaico di cui ognuno di noi è composto.
Insomma, siamo di quel posto, pensando al quale, ci sentiamo a casa e… CASA è DOVE SI STA BENE.

A me, personalmente, è toccato in sorte di sentirmi a casa in molti posti… e in nessuno!
Forse perché i miei “posti delle emozioni e delle sensazioni” sono tanti, forse  troppi e tutti lontani tra loro! Sicuramente però, uno di questi  è la cucina della nonna Maria, a Benevento, dove, da bambina, col mio grembiulino giallo cucito su misura per me, ben assicurato alla vita, le mani impiastricciate di pasta e sbuffi di farina sul naso, è nata la mia passione per la cucina.

Sono tornata di recente nella mia città, in occasione della XXXII Edizione di “Benevento Città Spettacolo”, e, nonostante ormai la mia, sia una nonna tecnologica, ammaliata dalle magie del computer… il rito s’è rinnovato!


“CICATIELLI” (Cavatelli)
Per 6 Persone
600g di farina di grano duro
acqua q.b.
sale, 1 pizzico


Sulla spianatoia (familiarmente“tavolino di legno”)disponete la farina in una fontana e  impastatela con un po’ d'acqua, nella quale avrete sciolto un pizzico di sale.
Lavorate il tutto fino ad ottenere un impasto piuttosto sodo, ma liscio ed omogeneo.
A questo punto fatelo riposare, avvolto in una pellicola e al riparo da correnti d’aria ,che potrebbero seccarlo, per circa 30’.
Trascorsi i 30’, dividete l’impasto e formate con i pezzi ottenuti , dei bastoncini, arrotolandoli nelle mani ( cfr. gnocchi). Tagliate i bastoncini così ottenuti in pezzetti lunghi 3 o 4 cm, e , facendoli rotolare sul tagliere, cavateli con i polpastrelli di 3 dita, imprimendovi un certa forza. Fateli seccare un po’ prima di cuocerli in abbondante acqua bollente e salata. Scolateli e poi conditeli a piacere.

I Cicatielli si possono condire con qualsiasi sugo. In costiera Amalfitana da qualche tempo, si utilizzano anche per lo Scoglio! Ma con un sughetto di pomodori freschi, dell’orto di mio nonno Raffaele e tanto basilico… E’ LA MORTE SUA!

4 commenti:

GRAZIELLA ROMANO ha detto...

Di antichissime origini e legata alla tradizionale e gustosa cucina contadina, si racconta che secoli addietro una donna montecalvese, irritata dai tradimenti del marito, volle sfogare la rabbia che aveva in corpo,inventando una pasta. Il tutto appare comprensibile, se si pensa al modo in cui viene lavorato l'impasto (con buona foga), lo strappo del pezzo di pasta che viene accecato (cicato) con l'indice e il medio della mano, movimenti che ben esemplificano e testimoniano la rabbia della moglie cornuta, che riuscirà, proprio con questo piatto a riconquistare il marito.
GRAZIELLA ROMANO

Anto Incantesimo Culinario ha detto...

Grazie mille per l'interessantissimo commento!
Sai proprio quello che cerco, che mi piace e che mi affascina... completamente nel mio stile!
Ti abbraccio fortissimo!

Anonimo ha detto...

ciao antonella, non potevo non scrivere sul tuo blog per farti i miei più sinceri complimenti per il tuo lavoro, le ricette, la presentazione di queste ultime. Forse conterà poco il mio complimento ma ci tenevo a dirtelo!!!brava brava brava!!!
Saverio Coletta

Anto Incantesimo Culinario ha detto...

Grazie Saverio, il tuo contributo è importattissimo, come quello di tutti gli amici, quelli a pelle, istintivi, come mi sei apparso tu!
Abbracci fortissimi a te e a Francesca!