Gazpacho Andaluso per depurarsi un po’!



Le luci dell’albero si spengono fino al prossimo Natale…
Si fanno propositi per il nuovo anno, appena cominciato, e bilanci di quello trascorso.
Solo che l’Epifania, “che tutte le feste si porta via”, ogni anno, immancabilmente, dimentica qui qualcosa, sempre la stessa… i chili in più!!!

Le golose leccornie, i delicati manicaretti, le squisite ghiottonerie, i prelibati bocconcini con cui, senza rimorso, senza ritegno né contegno, abbiamo gozzovigliato durante il periodo natalizio, giustificandoci col classico “Se non le mangio ora…” , hanno, per così dire, temporaneamente modificato, il nostro giro vita… e magari fosse solo quello!!!

E’ per questo motivo che ho deciso di inaugurare una nuova ETICHETTA di questo blog, che chiamerò semplicemente LIGHT!
Cioè ricettine gustose, ma leggere; piatti che siano gradevoli al palato, seppur poveri di grassi; pietanze che siano appetitose sin dall’aspetto, poichè credo fermamente che si mangi prima con gli occhi, anche e soprattutto quando si segue un regime alimentare dimagrante.
Perché diciamoci la verità: star a dieta è triste! Ma talvolta necessario… e allora non resta che renderlo piacevole, no???

Ammetto d’avere una certa esperienza nel campo: io sono, infatti, la donna più “a dieta” dell’intero pianeta!
Io sono, da sempre, sempre a dieta: non ricordo un momento della mia vita che non mi abbia visto intraprendere una dieta! La prima volta avevo 11 anni. Fu il pediatra ad impartirmi il mio primo regime alimentare dimagrante… Eh si, la prima dieta “non si scorda mai”!!!
Da quel momento, diete e dietologi sono diventati la mia croce! 

Ben presto mi sono accorta che, per affrontare i lunghi periodi d’ “astinenza”, con maggiore serenità e determinazione, era necessario rendere i cibi consentiti, invitanti e succulenti, attraverso l’uso piccoli accorgimenti…
A volte è sufficiente solo prendersi un po’ in giro!!!
Molte diete, cominciano con una fase di depurazione dell’organismo, una specie di disintossicazione dagli eccessi! Lo so che la temperatura esterna suggerirebbe un piatto caldo, ma il minestrone è triste e poi… “fa troppo dieta”!!!
Allora la mia proposta è questo buonissimo Gazpacho Andaluso, una zuppa di verdure, fredda, anzi freddissima, per non dire ghiacciata, composta di verdure dalle note proprietà depurative.
In Spagna viene servita anche al bicchiere, come aperitivo.


GAZPACHO ANDALUSO

Ingredienti per 4persone:

½ bicchiere d’aceto di vino bianco
½ bicchiere d’acqua
600g di pomodori rossi da sugo
1 Cipolla rossa di Tropea di medie dimensioni
1 Peperone verde
1 Peperone rosso
1 Cetriolo
1 spicchio d’aglio piccolo
50ml di olio extravergine d’oliva
100g di mollica di pane raffermo
sale q.b.

Mettete la mollica di pane
 
in una ciotola, versateci sopra, coprendolo, l’acqua e l’aceto miscelati insieme.
Nel frattempo, portate ad ebollizione un po’ d’acqua in pentolino, tuffateci dentro i pomodori, precedentemente incisi sul fondo, scolateli immediatamente, spellateli e tagliateli a dadini e riponeteli in un frullatore.
Tagliate a tocchetti la cipolla, i peperoni, il cetriolo e mettete tutto nel frullatore, insieme allo spicchio d’aglio mondato.
Azionate il frullatore e aggiungete, a filo, l’olio extravergine d’oliva, in modo da ottenere un composto piuttosto liscio ed omogeneo.
A questo punto, aggiungete il pane dopo averlo ben strizzato; aggiustate di sale, e frullate nuovamente, per qualche secondo.
Riponete il bicchiere del frullatore in frigorifero, per almeno 2 ore.
Servite freddissimo, in bicchiere o in ciotola. Potete accompagnarlo con verdure a dadini, uovo sodo e, (se non siete a dieta!), con dadini di pane fritto.

La vera ricetta degli Struffoli… che tanto ognuno ha la sua!!!


Padre di questo dolce, che con diversi nomi ed interpretazioni ed in diverse occasioni fa capolino su tutte le tavole del Mezzogiorno d’Italia, pare sia il greco loukoumas (cfr. λουκουμάς).
I loukumades (cfr. λουκουμάδες) sono soffici palline di farina, zucchero,uova e lievito, fritte in olio profondo e condite con miele, cannella e granella di nocciole.
Di derivazione greca sarebbe anche il nome (almeno quello campano!): stroggulos (cfr. στρόγγυλος ), che significa "di forma tondeggiante", con un po’ di fantasia, diventerebbe “struffolo” o “strufolo”.
La storia degli struffoli, è però relativamente più recente, (le prime testimonianze risalgono al ‘600), e ambientata nei conventi napoletani, dove le monache li preparavano per recarli in dono, in occasione del Natale, alle famiglie nobili che, nel corso dell’anno, s’erano distinte per carità e magnanimità.

Gli ingredienti degli struffoli sono noti, ma le proporzioni in cui essi vengono sapientemente miscelati, fritti e poi assemblati, restano un segreto.
Ogni famiglia custodisce il suo e lo tramanda, oralmente, di madre in figlia.
Anche nella mia famiglia, la ricetta degli Struffoli, è un mistero, assimilabile a quello il Santo Graal: tutti ne hanno sentito parlare, in molto asseriscono che esista, ma nessuno l’ha mai visto!
La ricetta di una nonna, napoletana verace (ma beneventana d’adozione), è svanita, insieme a molti dei suoi ricordi, purtroppo…
Quella dell’altra nonna è una ricetta non scritta che miracolosamente, ogni anno, si rinnova…
Lei dice che li fa “a occhio”…
Solo che per riprodurli io non ho mica il suo, di occhio! E, ahimè, nemmeno la sua esperienza!!!
E allora, per la ricetta, mi affido all’esperienza di un grande Chef Pasticcere della Costiera Amalfitana, Sal De Riso, ma per le dimensioni, il condimento e l’estetica, all’ ”OCCHIO” della nonna!

Così i miei struffoli, saranno piccoli, piccolissimi e… “a torrone”! 
Del resto, la mia nonna, racconta sempre che questo era il torrone dei poveri che, non potendosi permettere un vero torrone, più costoso perché fatto di mandorle, zucchero e nocciole, confezionavano questo per i loro bambini, per festeggiare il Natale!

Io invece auguro a tutti quelli che se lo sono meritato, un giorno di serenità e soddisfazione per ogni struffolo di questo piatto, per tutto il 2012!!!
...Mi sa che avanza qualcosa anche per il 2013, lasciooo???




STRUFFOLI
(Ricetta di Salvatore De Riso)

500g di farina
8g di sale sciolto in acqua
50g di zucchero
50g di vino bianco (io uso lo Strega! Non l’avreste mai detto eh???)
4 uova
semi di vaniglia
60g di burroArancia
Mandarino
Miele millefiori
Arancia candita
Cedro candito
Confettini colorati (detti diavulilli)


Miscelare la farina con il sale, lo zucchero ed il vino bianco. Aggiungere 2 uova e la vaniglia, le scorze di un'arancia e un mandarino grattugiate. Includere nella planetaria anche le altre 2 uova e alla fine mettere il burro ammorbidito. Lasciarlo riposare 2h in frigo.
Riprenderlo e farne dei filoncini sottili. Infarinarli bene e tagliuzzarli a quadratini
(Io li stendo con la macchina per la pasta, tagliando delle tagliatelle in piccole palline).
Riscaldare l'olio o lo strutto (a 180°) e friggerci gli struffoli a cui prima avremo tolto la farina in eccesso.
Quando lo struffolo diventa dorato come la crosta del pane lo leviamo e lo mettiamo su carta assorbente. Mettiamoli in una ciotola e versiamoci sopra il miele millefiori, la buccia d'arancia candita, buccia d'arancia grattugiata (o mandarino, o limone), mescolare bene e sistemiamoli in un piatto da portata con sopra i confettini colorati.

(Io, seguendo la "tradizionale" ricetta della mia nonna!, metto miele e zucchero in una pentola, con la buccia di limone e di arancia tritata; quando lo zucchero si è sciolto nel miele e il composto è omogeneo, aggiungo gli struffoli; li amalgamo bene al composto e poi li verso nel piatto di portata. Con le mani ben bagnate di acqua fredda e facendo attenzione a non ustionarmi (!) modello nel piatto una ciambella, guarnisco con pinoli, zuccherini colorati, diavulilli, e palline di zucchero argentate- che come si noterà non avevo in questo caso!- che poi faccio raffreddare al freddo, di solito sul davanzale della finestra…)